Federico Guiglia, giornalista
“Signore, Lei è straniero?”. “Nessuno è straniero in Italia, la mia patria. Nessuno è straniero in America latina, la mia terra. E poi, Lei conosce il ponte?”. “Il ponte, signore?”. “Certo. E’ scolpito sull’Oceano. Va da Roma a Montevideo”. “Ma allora, Lei parte o arriva?”. “Io parto dalla mia patria, per vedere il sole. Parto dalla mia terra, per vedere il mare. Ma non arrivo mai. Vivo sul ponte, da dove vedo sempre il sole e il mare”.
Che cosa può fare l’Italia per noi? Moltissimo, se la sua classe dirigente avesse il passo svelto e lo sguardo lontano della società civile e della comunità nazionale che rappresenta. Ma che cosa possiamo fare noi per l’Italia? Molto di più, se tutti i cittadini s’impegnassero a “fare la cosa giusta”. Per storia personale e pubblica professione io appartengo ai due mondi: all’Italia e all’America latina. E’ una piccola fortuna, è un grande privilegio. Come giornalista, vivo di pensieri e parole, di incontri e racconti. E allora voglio qui esporre le mie idee, riflessioni e proposte per amore d’Italia.
D’accordo, in Italia non c’è niente di più definitivo del provvisorio. Ma aver scritto l’ultima parola formale, cioè di legge, per affermare che il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli, è il motivo che ci rende felici dal Brennero a Pantelleria, e che commuove milioni di nostri connazionali all’estero, e che è […]
Buongiorno e grazie per l’invito che mi onora. Lasciatemi dire che non mi sento ospite: quando si parla di lingua italiana, io mi sento in famiglia ovunque, figuriamoci nel vostro tempio che dà futuro alla memoria. Ho scoperto l’importanza dell’Accademia della Crusca grazie a Indro Montanelli, Maestro indimenticabile che a lungo mi formò come giornalista […]
Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno, l’anno scorso sono sbarcati in Italia 158 mila migranti. Il 50% in più rispetto all’anno precedente, addirittura il 130% in più rispetto al 2021. E’ facile immaginare che questi numeri siano, in verità, sottostimati. Comunque rappresentano un fenomeno, il fenomeno di chi lascia la propria terra con la […]
Se l’Europa ha il diritto di decidere chi entra a casa sua, come ha ricordato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, l’Italia ha il dovere di decidere come considerare i figli di genitori stranieri che a casa sono già entrati da tempo. E che qui vivono in modo leale e legale. Giovani […]
La Repubblica parla italiano, ma la Costituzione non lo sa. Dice, invece, la Costituzione della Francia: “Lingua ufficiale della Repubblica è il francese”. Dice la Costituzione della Spagna: “Il castigliano è la lingua ufficiale dello Stato. Tutti gli spagnoli hanno il dovere di conoscerla e il diritto di usarla”. Dice la Costituzione del Portogallo: compito […]
Non è la prima volta, ma di sicuro è la più consapevole con la quale l’Italia al massimo livello istituzionale investe il suo cuore e la sua politica sul bene più prezioso eppur trascurato che ha: la lingua italiana. “E’ il pilastro della nostra identità, ovunque ci troviamo”, ricorda il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, […]
Chissà se lo Spid, che si usa in modalità Dad, potrà consentire di capire cosa c’è nel Pnrr, frutto anche del Mes (o dell’Oms?). Sempre che, per combattere il Covid, Mario Draghi non finisca pure lui per fare un Dpcm, naturalmente su indicazione del Cts e su impulso dell’Ema. E’ tempo di pandemia e perciò, […]
“Pensare all’Italia è pensare a Dante”, diceva Jorge Luis Borges, tra i pochi argentini senza ascendenze italiane. Eppure, quel grande scrittore raccomandava di leggere la Divina Commedia non in traduzione, bensì nell’originaria versione italiana. Perché Borges non dubitava: “Dante è il primo poeta d’Italia e forse del mondo”. Ci sono molti modi, allora, per celebrare […]
Per favore con dolcezza: in italiano. Non la Francia o la Spagna, non il Portogallo o la Romania. Siamo l’unico Paese di lingua neolatina che sta rinunciando a tradurre e adattare nella lingua nazionale le espressioni importate dall’inglese. E sono gli stessi inglesi per primi a ridere e a dolersi del “lockdown” per non dire […]
E così, dopo il “lockdown” e il “recovery fund”, mancavano solo il “cashback” e il “cashless”. Ma lo scempio della lingua italiana -si può giurarlo- non è ancora finito. Siamo l’unico Paese di lingua neolatina che sta rinunciando a rendere nella bellissima e millenaria lingua nazionale le espressioni prese a prestito dall’inglese. Non la Francia, […]
