Per celebrare i suoi primi cent’anni di stagioni liriche, l’Arena ha scelto uno dei capolavori di Verdi -Aida, scelta felice: altro amore disperato nella città di Romeo e Giulietta-, trasmesso in mondovisione col viatico delle Frecce Tricolori, che hanno dipinto di verde, bianco e rosso il cielo di Verona al tramonto. Simbolica madrina dell’evento Sophia Loren, l’attrice italiana ancora oggi più acclamata al mondo. Commovente l’interpretazione dell’Inno di Mameli con i coristi vestiti con i tre colori della nostra bandiera nazionale.
Davanti a un simile concentrato di eccellenza italiana era naturale richiedere l’altrettanto eccezionale valore agli artisti internazionali che hanno dato vita, e soprattutto voce, a una delle opere italiane più rappresentate. Protagonista il soprano russo e fuoriclasse Anna Netrebko.
E’ come se dai duemila anni dell’antico anfiteatro romano, che da un secolo ospita le opere all’aperto come in nessun altro luogo del pianeta, si levasse un richiamo naturale per grandi personaggi invitati a raccontare in scena il senso della vita. Che è insieme melodramma e trionfo, storia di guerra e d’amore, di patrie perdute e mai dimenticate: la celeste Aida.
Ma bisognerà pur ricordare che tanta e tale bellezza donata al mondo in diretta Rai-tv, ha le sue solide radici ben piantate a Verona.
Con la sua bimillenaria Arena e il suo secolo di Belcanto, Verona s’è posta allo stesso grandioso e seducente livello di Venezia e Firenze, di Roma, Napoli e Palermo, le grandi città che da sempre incantano l’universo. Verona, la perla incastonata fra i diamanti.
Quant’è importante saper coltivare il giusto orgoglio di sé. Specie quando l’orgoglio è percepito, condiviso e riconosciuto anche dagli altri.
Se il cuore d’Italia pulsa nel mondo sulle arie di Aida, l’anima di questo fascino universale dimora a Verona.
E allora si colga l’esemplare insegnamento che arriva dalle invocazioni di Radamès, dai pianti di Amneris, dal dolore di Aida.
E’ il linguaggio senza confini e popolare della musica italiana e di un’opera ottocentesca che suona di presente, tramandando passioni e sentimenti come solo Verdi, grandissimo italiano, ha saputo fare.
L’Italia al centro del mondo e Verona al centro dell’Italia “per cent’anni in una notte”.
Pubblicato su L’Arena di Verona