Fatta la legge, si pensa alla deroga: è storia vecchia per la nostra politica, da sempre abituata a fare la regola già immaginando l’eccezione. Più la misura è severa, maggiori saranno le scappatoie che l’accompagnano per non scontentare nessuno. E ora sono in molti, nell’opposizione e nelle attività economiche, a considerare irragionevole la linea dura dell’Italia chiusa per feste, come prevede il nuovo Dpcm in arrivo contro il virus.
Sull’esigenza del rigore nel giorno del triste primato di morti (993 solo ieri) nessuno, in realtà, fiata. Ma su come far valere la fermezza fra spostamenti regionali, aperture commerciali e approccio scolastico, la protesta è forte. Anche dopo l’intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in tv per spiegare il provvedimento teso “a scongiurare la terza ondata”.
Eppure, su almeno una cosa non c’è bisogno di polemizzare né di aspettare le immancabili deroghe. Già adesso si può capire come sarà il “Natale con i tuoi”: sarà il primo Natale wi-fi della storia.
Le inevitabili restrizioni costringeranno gli italiani a gigantesche videochiamate tra familiari, unico modo per stare tutti insieme al di là dei divieti geografici e dei gradi di parentela. Come nelle aziende anche i nuclei di nonni, padri e figli dovranno attrezzarsi con ogni mezzo di tecnologia contro la solitudine e la lontananza.
Sotto l’albero il regalo più bello sarà poter vedere e parlare coi nostri cari, salutarsi con gli amici più stretti, scambiarsi gli ultimi e si spera unici auguri a distanza nell’attesa del 2021, l’anno rivoluzionario del vaccino che potrà ripotarci alle antiche tradizioni.
Ma intanto tavolate ridotte e panettoni al telefonino. Decorazioni e presepi da contemplare via computer. Doni e brindisi per pochi presenti e molti collegati: il bello della diretta fra salotti lontani.
Certo, il video che in tempo reale passerà dalla cucina della nonna a quella della zia non potrà darci gli odori né i sapori del Natale. Ma ci darà almeno la certezza che in fondo neanche il coronavirus riuscirà a rovinare la festa per tutti e la commozione per chi crede. Potrà togliere il calore degli abbracci e dei buoni propositi espressi o sussurrati. Tuttavia, non potrà piegare la forza dell’amore e la potenza degli affetti che per la prima volta da un paio di millenni saranno vissuti in modo virtuale. Ma sempre insieme.
Pubblicato su L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi