Mario Draghi per uscire dalla crisi. Si volta pagina dopo il fallimento del mandato esplorativo da parte del presidente della Camera, Fico, che ha certificato l’impossibilità di rimettere insieme la maggioranza giallorossa venuta meno con la rottura di Renzi.
L’ex presidente della Bce e già governatore della Banca d’Italia sale oggi al Quirinale per dar vita a un governo di “alto profilo che non deve identificarsi con alcuna forza politica”.
Con queste parole il presidente della Repubblica, Mattarella, ha spiegato con un impeccabile intervento in tv perché, in piena pandemia, con l’economia in difficoltà e l’urgenza di presentare il piano all’Europa per i 209 miliardi di ripresa, l’Italia debba avere un governo che governi. Mattarella s’è appellato a tutti i partiti affinché sostengano Draghi e il suo esecutivo di unità nazionale.
Eppure, i partiti quasi storditi per la scelta istituzionale di Mattarella, si scambiano le accuse su chi sia il responsabile d’aver mandato all’aria l’ultimo tentativo per un “governo politico”: colpa del “no” di Renzi alle proposte del Pd, M5S e Leu oppure l’esatto contrario? E lo scontro a distanza Conte-Renzi quanto ha pesato?
Tutto ridicolo, ormai. Per giorni abbiamo assistito a balletti indecorosi e a un profluvio di proclami e di promesse politiche inversamente proporzionale alla vita vissuta dai cittadini. Italiani senza lavoro e senza sussidi. Italiani ammalati e morti per Covid (499 solo ieri). Italiani senza speranza, se i fondi europei saranno investititi per tappare i buchi, anziché per risollevare il Paese e costruire il futuro.
Il Palazzo ha dato al meglio il peggio di sé. E continuerà a farlo ognuno nel suo campo, se anche l’opposizione non capirà che, nel momento più buio, conta solo come sostenere l’Italia.
Ma almeno uno scandalo è finito: aver tenuto così a lungo in panchina Draghi, l’italiano più competente e ascoltato nel mondo che abbiamo.
Pubblicato su L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi