Il conto alla rovescia è cominciato all’insegna dell’insulto. Anche l’unico faccia a faccia televisivo tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen ha confermato che al ballottaggio presidenziale vanno due France inconciliabili tra loro. Persino sull’Europa, che il primo ama e la seconda detesta. Chi ha avuto la pazienza di seguire il lungo botta e risposta avrà notato non soltanto il dialogo politico tra sordi, ma anche l’argomentare poco accattivante dei due candidati, che s’interrompevano di continuo. I sondaggi del giorno dopo confermano il consolidato vantaggio di Macron del giorno prima: secondo il 63 per cento dei telespettatori avrebbe vinto lui. Persino Jean Marie, il padre di Marine, ha dichiarato che la figlia non è stata all’altezza dell’opportunità, visto che a seguire l’evento erano sedici milioni di francesi. Ma attenzione a considerare la partita per l’Eliseo già chiusa, pur essendo molto ardua e poco il tempo a disposizione per l’eventuale rimonta di Marine. Almeno due precedenti, e rilevantissimi, dovrebbero indurre gli osservatori a ritenere che la grande sfida finirà solo quando davvero sarà finita, cioè nel segreto dell’urna. I sondaggi assicuravano che gli inglesi sarebbero rimasti in Europa. E invece fu subito Brexit. Sempre i sondaggi davano per fatta l’elezione di Hillary Clinton alla Casa Bianca. E invece fu Trump a sorpresa. Gli istituti di ricerca fanno fatica a cogliere la reale volontà di una parte di sostenitori delle posizioni percepite come le più distanti o radicali rispetto alla moderazione dei più o al politicamente corretto di moda. Dunque, la Brexit o Trump, ecco le scelte sottovalutate, eppur popolari. E poi l’interpretazione degli analisti e dei giornalisti spesso antepone l’ideologia propria alla verità dei fatti. Prudenza, perciò. Anche se il tema che più sta a cuore agli elettori, l’economia, ha visto Macron prevalere nettamente, mentre sul problema che più assilla la nazione vittima del terrorismo di matrice islamica, la sicurezza, Le Pen è stata durissima.
Intanto, la Procura di Parigi ha aperto un’indagine per propagazione di false notizie, secondo l’esposto di Macron contro la sua nemica, che lo ha attaccato insinuando anche di conti all’estero. E l’ex presidente Obama ha inviato un video messaggio in appoggio al giovane candidato. Denunce, appelli e lanci di uova (a Marine in Bretagna): la tensione rivela l’importanza della posta e dei valori in gioco.
Pubblicato su L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi