Era nell’aria, eppure il mondo è stato colto di sorpresa: con un messaggio su X, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato il ritiro dalla corsa per la Casa Bianca. E ha già dichiarato il suo pieno appoggio alla vicepresidente, Kamala Harris, 59 anni.
Primi interrogativi sull’effetto del candidato democratico che lascia, a cento giorni dalle elezioni del 5 novembre: sarà più facile o più difficile la sfida per l’antagonista, l’ex presidente, Donald Trump?
Intanto, bisogna dire che sono due e diversi i fatti convergenti ad aver indotto l’indebolito e quasi ottantaduenne Biden all’addio.
Il colpo principale l’ha subìto a fine giugno col disastroso faccia a faccia in tv con Trump, che agli occhi degli americani, ma specie tra le file del suo stesso partito, ha messo in dubbio le reali capacità del presidente a poter guidare ancora per quattro anni la più importante potenza del globo. Come se non bastasse, allo sfortunato Biden è capitato pure di dover rinunciare ad attività già programmate per aver preso il Covid.
Ma mentre lui scendeva nelle considerazioni sull’essere ancora all’altezza di una simile sfida, con parlamentari, attori e finanziatori della campagna che a lui si appellavano perché abbandonasse la scena, saliva il suo irriducibile avversario Trump. Saliva sull’onda dell’altro e drammatico evento vissuto in mondovisione: il fallito attentato che lo ha reso allo stesso tempo vittima e combattente. Vittima di chi gli ha sparato ferendolo all’orecchio, cioè non uccidendolo “perché Dio è con noi”, come ha subito reagito Donald. Combattente, perché non s’è impaurito. Al contrario, ha mostrato d’istinto quel coraggio e quella fermezza che gli americani vedevano o temevano d’aver perso col fragile e anziano Biden. Persino dimenticando che Trump ha 78 anni.
Dunque, con Biden debilitato e bersagliato dai suoi stessi colleghi di partito, la vittoria di Trump era quasi annunciata, comunque favorita. Con un altro candidato -probabilmente la stessa Harris, a meno che i democratici non riservino un altro colpo di scena-, la partita non parte 2 a 0 per il candidato repubblicano. Anche se Trump già dice che Kamala “sarà più facile da battere”, pensando alle posizioni ideologiche della nuova sfidante di sinistra rispetto al più moderato Biden. Ma molto dipenderà pure dal ticket: chi correrà accanto a Kamala, e quanto rimetterà più al centro la barra dei democratici? Tenendo poi conto che James David Vance, il senatore di 39 anni scelto come vice da Trump, è un candidato forte non solo nel suo elettorato.
Può darsi che il ritiro di Biden sia tardivo per cambiare l’esito della competizione. Ma almeno la rimette in discussione, perché ridà la fiducia perduta ai democratici, introduce una novità e consente a Biden di trasmettere la sua grande esperienza istituzionale alla vice, senza più esporsi alle insidie e alle battute del rinvigorito Trump.
Pubblicato su L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi e Gazzetta di Mantova