Difficile trovare un più importante riconoscimento: “Mi sentirei meglio se fossimo in una situazione come quella dell’Italia”. Così s’è espressa la cancelleria Angela Merkel, preoccupata per la quarta ondata di Covid che travolge il suo Paese.
Il paragone dice tutto: oltre 73mila nuovi contagi e 388 morti in Germania nelle ultime 24 ore a fronte dei quasi 17 mila e 72 da noi.
Il loro indice dei vaccinati è di dieci punti più basso del nostro, che risulta, peraltro, tra i più alti d’Europa. In alcuni Länder le terapie intensive toccano il 95%, mentre da noi sono, con poche, ma monitorate eccezioni territoriali, al di sotto del 10. Tanto che la Lombardia e perfino l’Alto Adige in maggiore difficoltà accolgono pazienti tedeschi in cura.
Oltre all’Austria, a sua volta tramortita dal virus, ora anche la Germania non esclude più l’introduzione dell’obbligo vaccinale. E intanto prevede il confinamento per i non vaccinati. Nell’Europa colorata tutta di rosso, solo Italia e Spagna appaiono in giallo.
Ma la conferma che l’invidiata strategia italiana si riveli la migliore viene pure dall’economia, che ha già registrato il nostro sorpasso ancora rispetto alla Germania per capacità e rapidità della ripresa.
Le parole di Frau Angela siano non da compiacimento, ma da stimolo perché il rigore del governo con le nuove restrizioni per convincere gli anti-vaccino e la responsabilità della grande maggioranza degli italiani già in coda per la terza dose non vengano meno. Dopo tanti sacrifici, chi è sulla buona strada ha una ragione in più per andare avanti.
Pubblicato su L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi