Natale con i tuoi, ma purtroppo per il secondo anno anche e ancora col Covid. Arriva, dunque, la stretta per salvarlo, il Natale, e dare tranquillità a tutti. Con un’ordinanza il ministero della Salute prende di mira i trasporti: controlli della certificazione verde nelle stazioni, possibilità di fermare il treno per un sospetto positivo a bordo, ritorno del bigliettaio sul bus e non più di due passeggeri sui sedili posteriori di un taxi, se non della stessa famiglia. Nuove regole perché il tasso di positività (2,1%) non è mai stato così alto da settembre. In 5 Regioni, pur sempre un quarto dell’intero Paese, sale l’allarme dei contagi.
Oltre alle misure già decise, si discute sull’efficacia del tampone rapido: due giorni o solo uno per considerarlo valido? Lasciarlo o toglierlo dal certificato sanitario, che forse dovrebbe essere riservato ai soli vaccinati e guariti?
Ma, a poco più di un mese dalle feste di fine anno, il governo riflette soprattutto su come convincere il riottoso popolo dei No Vax a non rischiare né a far rischiare agli altri le conseguenze della quarta e grave ondata in corso. Un’impresa necessaria eppur desolante, se si pensa alle tante e drammatiche “lezioni sul campo” che i cittadini hanno già vissuto in due anni di pandemia.
Della quale non si sa ancora tutto. Ma tutto si sa di quello che si deve fare per prevenirla: vaccinarsi e mascherine. Ci si domanda, allora, di che cos’altro ci sia ancora bisogno, perché la minoranza degli anti-vaccino segua il buonsenso della grande maggioranza degli italiani.
Pubblicato su L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi